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RIFLESSIONI SULLA TOLLERANZA

data articolo 15/11/2015 autore scuola Indietro
Riflessioni sulla tolleranza
Riflessioni sulla tolleranza
Gli attentati di parigi del 13 novembre, l’ avanzata dell’Ssis, l’allarme sicurezza e la questione del terrorismo islamico hanno portato inevitabilmente ad uno scontro tra oriente e occidente. Uno scontro su più fronti, non soltanto militare, ma anche culturale e sociale.

Estremizzare le differenze è una pratica molto nota a questa società che preferisce etichettare l'"altro" come diverso da se stesso.
l’islam non è questo! non è nè violenza, nè terrore, ma anzi è andare verso il prossimo.

I fondamentalisti hanno estrapolato dal corano alcuni versetti strumentalizzandoli, proprio come è stato fatto con la Bibbia per giustificare le crociate; il Corano, invece, è un testo che diffonde valori e spiritualità ma, come tutti i testi sacri, va interpretato con intelligenza.

In questo momento di disorientamento, di scoraggiamento, di tristezza e, soprattutto, di paura, occorre non abbandonarsi a pericolose semplificazioni che finirebbero inevitabilmente per creare confusione e una pericolosa quanto fuorviante identificazione tra terroristi e musulmani in eterna lotta con il mondo cristiano. no!

Non si tratta di una guerra di religione perchè non c'è un credo religioso alla base di questa inaudita violenza: non è certo il Corano che fornisce ai terroristi la spinta a questo orrore almeno quanto il vangelo non è stato alla base delle guerre, cosiddette "sante", o delle violenze dei conquistadores presso le civiltà precolombiane.

Il terrorismo ha certamente delle origini che vanno ricercate nelle pagine della storia mondiale del recente passato: il colonialismo europeo in africa ed in asia ed il problema mai risolto della convivenza in medio oriente tra israeliani e palestinesi.

Tuttavia questo non è il momento delle analisi storiche ma della riflessione.

Il nostro dovere di studenti, docenti, cittadini è condannare ogni forma di violenza con la forza dei nostri valori etici, contrapponendo ad ogni barbarie il valore della pace, della tolleranza, della pacifica convivenza tra popoli e culture.

Non siamo bianchi o neri, cristiani o ebrei o musulmani; tutti apparteniamo ad una sola famiglia: quella umana!

A tal proposito possono esserci di aiuto per la nostra riflessione dei versi bellissimi di un intellettuale e poeta marocchino, di religione musulmana: Tahar Ben Jeloun.

CHAQUE VISAGE EST UN MIRACLE

un bimbo nero, con la pelle nera, con gli occhi neri
con i capelli crespi o ondulati, è un bimbo.

un bimbo bianco, con la pelle rosa,
con gli occhi blu o verdi,
con i capelli biondi e corti, è un bimbo.

l’uno e l’altro, il nero e il bianco, hanno
lo stesso sorriso quando una mano carezza il loro viso,
quando li si guarda con occhi amorevoli
e si parla loro con tenerezza.

essi verseranno le medesime lacrime se li si contraria,
se si fa loro del male.

non esistono due visi assolutamente identici. ogni viso è un
miracolo perchè è unico.
due visi possono assomigliarsi
ma giammai saranno identici.
la vita è proprio questo miracolo.

questo movimento eterno e dinamico e che non riproduce mai
lo stesso viso.
vivere insieme è un’avventura in cui l’amore,
l’amicizia è un bell’incontro con colui che non sono io.
quello che è sempre differente da me e che mi arricchisce.

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