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PER LA SETTIMANA DEL "CODE WEEK" IL GUGLIELMO II SI CIMENTA NEL "CODY WAY"

data articolo 20/10/2017 autore Prof. Patrizia La Manna Indietro
Foto di gruppo davanti al Duomo di Monreale
Foto di gruppo davanti al Duomo di Monreale
Si è conclusa egregiamente per gli alunni della Guglielmo II l'attività del Cody Way, svoltasi dal 18 al 24 ottobre. Hanno partecipato a questa fantastica iniziativa i ragazzi delle classi terze della secondaria di primo grado sia della sede centrale di Monreale che della succursale di San Martino delle Scale coordinati dai docenti di matematica, inoltre hanno partecipato i più piccoli dell'infanzia della Badiella e della primaria della Mattarella con il contributo delle maestre.

Quando affrontiamo un problema o abbiamo un’idea, spesso intuiamo la soluzione ma non siamo in grado di formularla in modo operativo per metterla in pratica. Il pensiero computazionale è proprio questo, la capacità di immaginare e descrivere un procedimento costruttivo che porti alla soluzione. Come imparare a parlare ci aiuta a formulare pensieri complessi, così il pensiero computazionale ci offre strumenti ulteriori a supporto della fantasia e della creatività.

Per questo il pensiero computazionale è per tutti. E’ una capacità trasversale che va sviluppata il prima possibile.
Per questo in Europa e nel mondo si svolgono ogni anno campagne di alfabetizzazione per la diffusione del coding.

Il nostro istituto per il terzo anno consecutivo partecipa al CodeWeek.

Nel 2015 i nostri alunni hanno svolto l’attività “Il linguaggio delle cose” il cui scopo è stato quello di dare consapevolezza delle potenzialità del coding, di riconoscere gli oggetti “programmabili” e di stimolare la riflessione e la fantasia. I ragazzi si sono iscritti all’ora del codice e dopo aver completato le attività hanno ricevuto l’attestato.

Nel 2016 gli alunni hanno creato e condiviso con Scracth, lo strumento di programmazione visuale online intuitivo e ludico sviluppato al MIT Media Lab con l’intento di abilitare nuove forme di espressione.

Quest’anno ci siamo voluti cimentare con Cody way, un’attività unplugged (senza computer e senza rete); i ragazzi guidati dai docenti di matematica hanno scelto un percorso programmato per giungere in cattedrale.

Gli alunni si sono disposti secondo uno schema ben preciso tra le due piazze antistanti il Duomo della nostra città per fornire indicazioni specifiche inerenti la storia del Duomo e del Chiostro dei Benedettini ai turisti visitatori.

I ragazzi hanno dialogato oltre che in lingua italiana con i turisti della nostra nazione anche utilizzando le lingue straniere che studiano ogni giorno sui banchi di scuola, hanno quindi dialogato in inglese, in francese e perfino in spagnolo con i visitatori di nazionalità diversa dalla loro.

Dunque questa esperienza è stata non solo formativa ma ha avuto una ricaduta positiva sullo studio delle lingue straniere.

Allo stesso modo a San Martino delle Scale i ragazzi hanno studiato nelle tre lingue la storia dell’Abbazia. L'attività è stata estesa a tutte le classi della secondaria di primo grado: chi ha disegnato le frecce del percorso, chi si è occupato di imparare la storia dell'abbazia, chi ha assunto il ruolo di programmatore, insomma tutti hanno fatto qualcosa e hanno partecipato attivamente e con grande entusiasmo.

Le insegnanti della Badiella e della Mattarella, per catturare l'attenzione dei più piccoli, hanno trovato strumenti ludici e tecnologicamente appetibili.

Senza difficoltà particolari hanno realizzato un ampio tappeto con un reticolato colorato di cellophan e scotch colorato, delle teste e un costume di Robot con scatole di cartone e carta di alluminio.

I bambini hanno ascoltato la storia del piccolo robot Roby che si è perso ed hanno osservato un vero robot, comandato da un tablet, che ha percorso il reticolato fino alla meta.

In un momento successivo, un bambino per volta, ha indossato il costume da robot ed è stato comandato da un altro bambino mediante 3 cartoncini con frecce colorate: avanti, destra, sinistra, fino alla meta.

Quella descritta potrebbe sembrare un’attività banale, ma non lo è affatto, poiché richiede l’attivazione di abilità cognitive specifiche come la concettualizzazione del problema e l’attivazione della “previsione” e del ”problem solving” da parte degli alunni.

Con grande soddisfazione i docenti sono ben disposti in futuro a ripetere altre attività di coding perché altamente costruttive e formative per i propri alunni.

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